Proiezioni

Novembre

  • ore 21:30
  • ore 21:30
  • ore 17:30 e 20:30

Trama

LA TRAMA DI 40 SECONDI
40 Secondi, il film diretto da Vincenzo Alfieri, si ispira a una vicenda reale di ingiustizia e disumanità che ha sconvolto l’Italia. L’omicidio di Willy Monteiro Duarte (Justin De Vivo), un ragazzo capoverdiano di soli ventuno anni, brutalmente aggredito e ucciso a mani nude nella notte tra il 5 e il 6 settembre 2020 a Colleferro, in provincia di Roma.
Willy viene colpito a morte dopo essere intervenuto per difendere un amico coinvolto in una lite, un gesto di coraggio e altruismo che gli è costato la vita. In appena 40 secondi, il tempo di una violenza fulminea e spietata, la sua giovane esistenza viene spezzata. Il film non si concentra solo sull’episodio in sé, ma ricostruisce in modo serrato e intenso le ventiquattro ore che precedono il tragico evento, intrecciando storie e destini apparentemente comuni. Incontri casuali, tensioni represse, rivalità, orgoglio e dinamiche tossiche si rincorrono e si alimentano in un crescendo che esplode in modo imprevedibile e irreversibile.
Molto più di una cronaca di un fatto di sangue, è una riflessione amara e potente sulla banalità del male, sul vuoto esistenziale dietro comportamenti quotidiani, e sulla violenza come linguaggio distorto di un disagio profondo.
Il film offre uno spaccato realistico e doloroso di una società in cui la fragilità delle relazioni, l’ossessione per il dominio e la mancanza di empatia possono trasformare una semplice discussione in una tragedia irreparabile.

RECENSIONE
Non era facile fare un film che raccontasse la storia dell'omicidio a Colleferro di Willy Monteiro Duarte, il giovane intervenuto per fare da paciere in una rissa e difendere un amico, brutalmente pestato a morte dai fratelli Bianchi.
Una storia avvenuta nel 2020 che ha sconvolto il paese e che non abbiamo dimenticato, ma che meritava di essere raccontata al cinema, un mezzo che ha un enorme potere di comunicazione.
Vincenzo Alfieri, con l'apporto del suo coautore Giancarlo Stasi, è riuscito nell' impresa dirigendo un cast di attori professionisti ed esordienti, amalgamato alla perfezione, in un film di finzione che sembra più vero di in documentario.
Ci fa entrare nel mondo in cui è maturata quella tragedia raccontando le ore che precedono quella notte come vissute da tutti i personaggi coinvolti, in un'estate in cui mentre pensavamo di esserci liberati dall' incubo Covid e di poterci riappropriare della nostra libertà, la brutalità e l'insensatezza di quel pestaggio ci scosse nel profondo.
Un film che non fa sconti, dove la violenza è fuori scena ma è un filo sottile che lega tutto, una narrazione piena di amore, dolore e rispetto, raro esempio di cinema civile che riesce a far parlare i giovani con le loro parole e non con quelle inventare da un adulto.
Una visione dolorosa ma a parer nostro necessaria, per ricordare una giovane vita spezzata e cercare di capire qualcosa di più di un mondo in cui uno sguardo, una parola o un semplice atto di generosità possono costarti la vita.

CURIOSITÀ SU 40 SECONDI
Il film è tratto dal libro 40 secondi. Willy Monteiro Duarte. La luce del coraggio e il buio della violenza di Federica Angeli, edito da Baldini+Castoldi.
Le riprese del film si sono svolte per sette settimane a Roma e dintorni.
Presentato in Concorso alla Festa del Cinema di Roma 2025 nella sezione Progressive Cinema - Visioni per il mondo di domani.
Le riprese del film si sono svolte a Roma.


Cinema Verdi San Vincenzo

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